La Certosina: Elisa, come mai sei passata dal palcoscenico a dietro le quinte?
Elisa E. Zurzolo: Ho visto il mondo con gli occhi dello scrittore e ho notato tante cose che non mi sono piaciute o che in qualche modo mi hanno fatto affrontare il mondo degli autori emergenti con pessimismo, diffidenza e qualche volta amarezza. Ora voglio usare la mia esperienza per aiutare coloro che, come me, hanno affrontato o vogliono affrontare tutto questo.
L.C.: Partiamo dall'inizio. Hai pubblicato tre libri. Ti definisci lo stesso una scrittrice emergente?E.E.Z.: Sì, ho pubblicato tre libri con tre case editrici differenti e sono state tre esperienze completamente diverse, ma tutt'e tre accomunate dallo stesso risultato: io rimango una persona sconosciuta al mondo, alla mia stessa città, che ha scritto tre libri, di cui nessuno ha sentito parlare o addirittura visto.
L.C.: In che senso?
E.E.Z.: Il mio primo libro "Da Londra con amore" (&MyBook, 2011) si trova solo in internet. L'ho pubblicato più che altro perchè era il mio primo romanzo, a cui avevo dedicato sei anni della mia vita. Ho scelto, come fanno molti esordienti, la via più facile: l'autopubblicazione online. Paghi, ordini un minimo di copie che finiranno tutte tra amici e parenti (perchè di norma un esordiente non ha la partita IVA) e ti senti uno scrittore con in mano il tuo libro!
L.C.: Così è stato?
E.E.Z.: Ni... all'inizio è stato stupendo, un'emozione indescrivibile. Ho visto e toccato il mio primo libro stampato con il mio nome e due lacrimucce di felicità mi sono anche scappate, però poi la cosa è finita lì. Dopo mi sono ritrovata con 50 copie sulle croste, più di 700 € spesi e zero guadagni. Comunque l'emozione ha avuto la meglio e così mi sono buttata a capofitto a cercare altre case editrici e a finire due racconti per bambini che stavo scrivendo.
L.C.: E sei riuscita a pubblicarli, giusto?
E.E.Z.: Oh, si. Ho ricevuto varie richieste di pubblicazione. Basta che paghi 1500- 2000 €, compri 150- 200 copie e tutto è possibile. In poche parole, basta che ti prendi tu a carico le spese di tutto. Queste sono case editrici fasulle perchè ti fanno credere che sei importante, mentre in realtà non intendono investire su di te neanche un centesimo. Tuttavia rimango dell'opinione che un autore emergente a volte deve anche saper cedere se vuole farsi conoscere... peccato che spesso queste case editrici non ci provano nemmeno a farti uscire dall'anonimato!
L.C.: In effetti nel libro "Gli amici di Farpilla e la magia dei Labirilli" e sul sito della casa editrice, non compare nemmeno una tua breve biografia...
E.E.Z.: Appunto! Si può capire da queste piccole cose che non c'è stato il minimo sforzo da parte dell'editore.
L.C.: Con il tuo terzo libro "Alla scoperta del violano", le cose sono andate meglio?
E.E.Z.: Per niente. Purtroppo in questo caso la casa editrice (questa volta proprio della mia città) era troppo piccola e non è riuscita darmi visibilità o a portarmi almeno fuori dai confini valdostani. Poco dopo ha chiuso il sito e nel giro di qualche mese è scomparsa... Non so che fine abbia fatto.
L.C.: Quanto hai guadagnato dalla pubblicazione dei tuoi libri?
E.E.Z.: Considerato che è passato più di un anno da allora, vediamo... ZERO €!
L.C.: Dopo queste esperienze hai deciso di smettere di scrivere?
E.E.Z.: No no. Scrivere fa parte di me, non posso smettere. Non voglio smettere. Ho anche già finito un altro romanzo.
Dentro di me è nata la consapevolezza (dettata anche dalle case editrici che mi hanno contattato, dalle agenzie letterarie a cui mi sono rivolta, dai miei amici più severi e da mio marito dagli standard elevati) che valgo, che scrivo bene, che ce la posso fare e così ho deciso di mettere al servizio questa mia consapevolezza per gli altri, per chi, come me, vuole pubblicare il suo manoscritto senza sborsare un capitale.
L.C.: E così hai deciso di aprire la Elister Edizioni?
E.E.Z.: Esatto. Stando dalla parte dello scrittore, ho capito la differenza tra ciò che volevo e ciò che ricevevo. Io volevo notorietà e ricevevo anonimato, desideravo far conoscere i miei libri, guadagnarci qualcosa, sentirmi una vera scrittrice, ma tutto questo non è successo.
L.C.: A chi dai la colpa per questo?
E.E.Z.: All'editoria che è in crisi e che va ridisegnata e alle case editrici che hanno fatto tutto quello che serviva per pubblicarmi ma nulla per promuovermi.
L.C.: Come pensi che la Elister possa aggirare questi scogli?
E.E.Z.: La Elister Edizioni è una casa editrice che vuole aggirare l'ostacolo della crisi editoriale, quindi invece di spendere soldi in libri cartacei, li spenderà nella promozione su social network e social media. Inoltre l'editoria cartacea è in crisi ma quella digitale sta emergendo e si prevede un boom pazzesco nei prossimi anni, specialmente ora che si stanno diffondendo a macchia d'olio gli e- reader (kobo, kindle, biblet, leggo...). Gli ebook permettono a un autore di arrivare ovunque, anche fuori dai confini nazionali, dentro le case di ognuno e quindi di uscire dall'anonimato! Inoltre secondo le statistiche il colpaccio non te lo fa il romanzo "che vale", ma quello più sponsorizzato. Basti pensare a libri scadenti e ipercriticati come "Cinquanta sfumature di grigio" di E. L. James che hanno fatto il boom di vendite.
L.C.: Anche tu l'hai letto?
E.E.Z.: L'ho comprato in ebook e l'ho quasi finito di leggere. L'ho trovato ridicolo e stupido, ma prima di conoscere la sua fama, posso dire che ovunque ti giravi, non si faceva altro che parlare di questo libro: alla radio, sui social media... Era ovunque e alla fine tutti erano invogliati a leggerlo. Questo dimostra come la promozione è tutto. Il punto è saper usare i mezzi giusti. Per esempio, la Mondadori ormai pubblica solo libri di VIP, gente famosa, scrittori già famosissimi e quindi non va mai in perdita, ma le piccole case editrici non possono permettersi libri di certi personaggi o tirature così elevate da arrivare ovunque! Per questo gli ebook possono aiutare sia la casa editrice sia l'autore.
L.C.: Questo è lo scopo della tua casa editrice.
E.E.Z.: Esatto: ridimensionare l'editoria andando incontro al nuovo mercato e alla nuova generazione. Nel frattempo dare spazio a chi vale davvero e solo dopo un periodo di tempo adeguato si può pensare di trasformare alcuni ebook in libri cartacei.
L.C.: Quindi non sarà una casa editrice solamente digitale?
E.E.Z.: All'inizio sì, ma poi a seconda del riscontro del pubblico si può prevedere una tiratura di libri anche in versione cartacea per alcuni scrittori.L.C: Beh, non posso che augurarti in bocca al lupo!
E.E.Z.: Crepi... Grazie.
E.E.Z.: L'ho comprato in ebook e l'ho quasi finito di leggere. L'ho trovato ridicolo e stupido, ma prima di conoscere la sua fama, posso dire che ovunque ti giravi, non si faceva altro che parlare di questo libro: alla radio, sui social media... Era ovunque e alla fine tutti erano invogliati a leggerlo. Questo dimostra come la promozione è tutto. Il punto è saper usare i mezzi giusti. Per esempio, la Mondadori ormai pubblica solo libri di VIP, gente famosa, scrittori già famosissimi e quindi non va mai in perdita, ma le piccole case editrici non possono permettersi libri di certi personaggi o tirature così elevate da arrivare ovunque! Per questo gli ebook possono aiutare sia la casa editrice sia l'autore.
L.C.: Questo è lo scopo della tua casa editrice.
E.E.Z.: Esatto: ridimensionare l'editoria andando incontro al nuovo mercato e alla nuova generazione. Nel frattempo dare spazio a chi vale davvero e solo dopo un periodo di tempo adeguato si può pensare di trasformare alcuni ebook in libri cartacei.
L.C.: Quindi non sarà una casa editrice solamente digitale?
E.E.Z.: All'inizio sì, ma poi a seconda del riscontro del pubblico si può prevedere una tiratura di libri anche in versione cartacea per alcuni scrittori.L.C: Beh, non posso che augurarti in bocca al lupo!
E.E.Z.: Crepi... Grazie.
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